Rubrica di attualità, musica, moda, curiosità stilate in modo semplice e comprensibile per tutti i girandolini!

domenica 12 maggio 2013

IL GRANDE GATSBY con Lorenzo di Caprio







Le foto che vedete qui postate sono state scattate alla Galleria Alberto Sordi dove sono esposti alcuni abiti di scena del film Il Grande Gatsby con Leonardo di Caprio tra poco sui nostri schermi. 

Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, Minnesota, 1896 - Hollywood 1940), tra i più grandi scrittori del Novecento americano, studiò a Princeton ma, richiamato alle armi nel 1917, non raggiunse la laurea. Dominato dalla passione per la scrittura fin dalla giovinezza, ottenne il primo successo letterario nel 1920 con Di qua dal Paradiso. Negli anni Venti visse tra Parigi, dove conobbe Gertrude Stein, Hemingway e Dos Passos, e New York. Risalgono a questo periodo i romanzi Belli e dannati (1922) e Il grande Gatsby (1925) che gli aprì le porte di Hollywood come sceneggiatore, e i Racconti dell'età del jazz (1922). Inizia però anche un periodo di difficoltà sia finanziarie sia emotive con i primi sintomi della malattia mentale dell'amatissima moglie Zelda, una tragica esperienza dalla quale nacque l'intenso romanzo Tenera è la notte (1934). La crisi del 1929 fu fatale allo scrittore e a tutto il mondo dei "ruggenti anni Venti", di cui è rimasto il cantore per eccellenza, e le ultime opere, per quanto di grande bellezza, non valsero a ridargli la gloria e il successo. Minato dalla tisi e dall'alcol, Fitzgerald morì per un attacco di cuore nel 1940, lasciando incompiuto il romanzo Gli ultimi fuochi.


Il grande Gatsby, romanzo di Francis Scott Fitzgerald edito da Mondadori. Una descrizione spietata del mondo fastoso e frivolo degli anni Venti. Gatsby torna dell'Europa solo per riconquistare il perduto amore di Daisy, che nel frattempo ha sciolto il loro giuramento di eterna fedeltà per sposare un ricco giocatore di football. Per ottenere anch'egli fama e ricchezza diventa un gangster, e morirà proprio a causa di Daisy, che ancora una volta non rinuncierà alla vita agiata ottenuta. Come sfondo un America anni '20 piena di contraddizioni, depravazione ed amoralità.

Nel 1974 è uscito al cinema Il Grande Gatsby con Robert redford e Mia Farrow

l regista australiano Buz Luhrman (Moulin RougeAustralia) ha girato in patriaIl grande Gatsby in 3D, dall’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald, con tre star quali Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire 

Buz desidera utilizzare il 3D per suscitare una relazione emotiva intensa con i personaggi, lo utilizza cioè come se ponesse lo spettatore non di fronte a uno schermo, ma a un palcoscenico."


Con Il grande Gatsby il regista conferma di avere un occhio sfrenato per la messa in scena, ma  - come gli è già capitato in passato - a quest’ultima ha sacrificato eccessivamente il cuore pulsante delle pagine di Francis Scott Fitzgerald: il suo, infatti, era il ritratto di un personaggio specchio fedele di un decennio tanto sfavillante quanto ambiguo, smoderato, simulacro di quell’opulenza che proprio al suo culmine si sarebbe trasformata nel baratro della Grande Depressione. Lo sfarzo della prima parte del film di Luhrmann invece è tutto esteriore, non sembra voler rimandare ad altro. Il piccolo grande miracolo da equilibrista che gli era riuscito con Moulin Rouge in questo caso non si ripete, anche perché il montaggio del film non riesce a lavorare su una direttiva fondamentale, quella del cambio di ritmo narrativo. Spingere sull’acceleratore per tutta la prima parte di The Great Gatsby significa immergere lo spettatore in un vortice audiovisivo che sfinisce invece di sviluppare la necessaria empatia con i personaggi. La sequenza della festa a casa del protagonista ne è esempio fin troppo calzante: si tratta a conti fatti di un lungo videoclip fastoso e roboante quanto innocuo

Non è un caso se il momento più emozionante del film è il primo incontro tra Jaye l’amata Daisy, prima scena in cui la progressione cinematografica di Luhrmann rallenta un attimo e concede alle psicologie e all’emozione di appoggiarsi ai caratteri. Tale idea di cinema poi non favorisce il lavoro degli attori, tutti decisamente migliori in altri lungometraggi a parte forse Isla Fisher, ottima nelle poche scene in cui compare. Leonardo DiCaprio possiede una bravura ormai consumata e risulta comunque più che efficace, Carey Mulligan e Tobey Maguireinvece si perdono dentro ruoli troppo incerti nella loro delineazione.

Recensione Il grande Gatsby dicaprio luhrmann Cannes 2013


Girandola da Fiaba! Connie

Nessun commento:

Posta un commento